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Note:
Regia : Giacomo Campiotti.
Attori : Martina Stella, Daniele Liotti, Luigi Diberti, Thomas Trabacchi, Lele Vannoli, Mauro Meconi, Denis Fasolo, Emanuela Grimalda, Ludovico Fremont, Alessandro Sperduti, Andrea Tidona.
Genere Drammatico
Produzione Italia 2007
TRAMA:
Ispirato liberamente ai romanzi "Addio alle armi" di Ernest Hemingway e "La guerra sulle montagne" di Rudyard Kipling, il film č ambientato durante il primo conflitto mondiale e precisamente fra il 1917 e il 1918. La contessina Albertina Regis (Martina Stella), dopo uno scambio epistolare con un soldato al fronte decide di fare la crocerossina ("Partirņ per il fronte come crocerossina" . Durante questo periodo incontra il Sergente Rocco Parri (Daniele Liotti) che gli confessa di avere scritto lui le lettere, e fra i due nasce un'amicizia. Parri torna in guerra per guidare una missione molto difficile e nel frattempo il Capitano Avogadro (Thomas Trabacchi) mette gli occhi sulla contessina, e decide di interporsi nella relazione fra Albertina e Parri. Amore e guerra si fondono in un gioco cinico e crudele fra sangue e sentimento.
La fiction televisiva italiana, da qualche tempo, sta producendo dei buoni risultati. E non ci riferiamo solo all'audience, ma alla qualitą espressa nella messa in scena. Questa mini serie in due puntate diretta da Giacomo Campiotti (regista di Come due coccodrilli) č un feuilleton epico che cita a piene mani il cinema bellico, da Orizzonti di gloria a Gli anni spezzati a Il paziente inglese, che sfrutta i mezzi messi a disposizione, per rappresentare ambienti realistici ed emozionanti. La sceneggiatura, ben scritta, sostiene la storia che raggiunge il suo apice nella seconda parte, indubbiamente pił solida della prima. E lo stesso vale per la recitazione, imbarazzante per quanto riguarda Martina Stella nelle prime sequenze. Daniele Liotti, al contrario, tiene la scena con naturalezza, sia nei momenti ufficiali che in quelli intimi sentimentali. L'amore e la guerra fa parte del nuovo corso della Fiction televisiva nazionale che deve confrontarsi, per forza di cose, con quella americana. Le differenze, in questo caso, non sono nel budget di produzione o nella regia (salvo alcuni rallenty superflui), quanto nel sound editing, sempre troppo pulito e teatrale e in alcuni interpretazioni che non sono sempre all'altezza. L'emozione, perņ, arriva allo spettatore e La Grande Guerra in queste immagini, si staglia nei paesaggi e nella memoria.
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